un giro in veneto

In un giro in Veneto non si può non visitare Palazzo Ca’ Vendramin Calergi a Venezia

Quando ci troviamo a passeggiare per le strade di una città, spesso la nostra attenzione viene catturata dalla bellezza delle opere architettoniche che ci circondano, come è naturale che avvenga.

Quasi sempre, però, dietro ad ameni palazzi ed imponenti costruzioni ci sono anche interessantissime storie.

Il tour virtuale fuori porta di oggi ci porta nel Veneto, dove ci sono splendidi esempi di uno degli stili più armonici, quello rinascimentale.

Palazzo Ca’ Vendramin Calergi a Venezia

Forse l’espressione più celebre del Rinascimento veneziano, nonché uno dei palazzi più importanti del Canal Grande secondo lo storiografo ufficiale della Serenissima Francesco Sansovino, Palazzo Ca’ Vendramin Calergi non può non catturare ammirati sguardi nel corso di un tour della splendida Venezia.

Ultimato all’inizio del XVI secolo, nell’orgoglio dei Loredan, proprietari dell’epoca e primi di una lunga serie di passaggi.

La prestigiosa facciata è caratterizzata dal piano terra e due piani nobili, ognuno dei quali presenta cinque aperture attraverso le bifore corredate da un piccolo finestrino centrale che poggia sui semiarchi interni.

Il piano terra è invece caratterizzato da due coppie di finestre, al di sotto delle quali si ritrova l’iscrizione “Non nobis Domine”, rappresentativa della poetica della famiglia Loredan, che sosteneva l’annullarsi della grandezza del singolo in relazione alla magnificenza della Patria e di Dio.

Nonostante le richieste testamentarie di Andrea Loredan, dopo una serie di passaggi per linea ereditaria, il palazzo è stato oggetto di una serie di compravendite che hanno influito anche sulla sua denominazione, ospitando altresì esponenti di spicco come il compositore tedesco Richard Wagner.

Lo stabile è però conosciuto in tutto il mondo in quanto è sede del casinò più antico del pianeta e uno dei pochi presenti in Italia

Nonostante gli ultimi due anni siano stati caratterizzati da una crisi turistica e dalla migrazione dei giocatori verso il canale online – entrambi effetti della pandemiail Casinò di Venezia rappresenta tuttora un’ambita meta, per giocatori e non, che vogliano trascorrere una serata all’interno dei suoi lussuosi ambienti e gustarne l’atmosfera.

Un giro in Veneto: Teatro Olimpico di Vicenza

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Teatro Olimpico di Vicenza

Spostandoci una settantina di chilometri più a Ovest, raggiungiamo il Teatro Olimpico di Vicenza, anche questo un progetto rinascimentale, a cura di Andrea Palladio, uno dei principali esponenti dello stile a livello mondiale, che però morirà prima di riuscire a mettere mano all’opera.

Il teatro è ospitato nel Palazzo del Territorio, secondo l’uso del tempo i teatri non godevano infatti di edifici dedicati, ma erano invece allestiti temporaneamente all’interno di altre strutture.

Il progetto è apertamente ispirato ai teatri romani, come emerge già dalla prima occhiata alla gradinata semicircolare circondata dal colonnato.

Di fronte, lo spettacolare proscenio è conformato da due ordini architettonici e ospita edicole contenenti le statue dei membri dell’Accademia Olimpica, anche in questo caso richiamando le costruzioni romane di epoca imperiale.

Oltre alla bellezza indiscussa dell’opera, ciò che contraddistingue il Teatro Olimpico di Vicenza è che fu il primo e più antico teatro stabile coperto al mondo.

La genialità dell’opera risiede anche nella capacità dell’architetto ideatore di inscrivere all’interno di un edificio tutta la maestosità dei teatri romani, generalmente di dimensioni ben superiori.

Mura rinascimentali di Padova

Un giro in Veneto: non perdetevi le antiche mura che circondano Padova

Per l’ultima tappa, ci fermiamo nella città di Padova, per il suo più grande monumento che, tuttavia, potrebbe anche passare inosservato a un primo sopralluogo o, perlomeno, potrebbe non essere immediatamente individuato come tale.

Si tratta della cinta muraria rinascimentale più grande d’Italia, con i suoi 11 chilometri di lunghezza, 10 dei quali ancora intatti.

L’opera, comprensiva di 19 bastioni e 5 porte, non è solo la più grande del nostro Paese, ma anche una delle più estese cinte murarie a livello europeo.

All’epoca della costruzione, rappresentò inoltre un innovativo ed efficace modello difensivo, che i francesi denominarono trace italienne.

La cinta rinascimentale, a differenza di quella medievale, fu studiata per resistere alle palle di cannone, compito per il quale la struttura circolare dei bastioni risultò particolarmente efficace.

Insomma, piccoli aneddoti e curiosità che possono però apportare qualcosa in più alla nostra gita, imprimendo nella nostra memoria le bellezze visitate e la loro storia (Foto da: casinovenezia.it, beniculturali.it e muradipadova.it).

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About the Author: Maria Paola Macioci