
Dante Alighieri
Nell’800 Cesare Lombroso, il discusso inventore dell’antropologia criminale, attribuì le frequenti cadute e visioni oniriche di cui Dante Alighieri affermava di essere spesso preda, all’epilessia, ma secondo un recente studio, il sommo poeta sarebbe stato invece narcolettico.
La narcolessia è un disturbo che costringe a subire durante il giorno improvvisi attacchi di sonno ai quali è impossibile sottrarsi.
Le prove?
Ce le fornisce Dante stesso nella sua Divina Commedia, in cui non solo l’autore asserisce di aver iniziato il viaggio intorpidito dal sonno, ma dove i riferimenti alla spossatezza fisica e all’impellente necessità di dormire, spesso in conseguenza di forti emozioni, sono continui.
Ulteriori richiami ai sintomi tipici della malattia si troverebbero anche nella Vita Nova (Foto da: maniericopernico.it).
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