Con la sua “Ars amatoria” Ovidio, grande scrittore appartenente alla ristretta cerchia del circolo di Mecenate, si preoccupò di elargire preziosi consigli ad uomini e donne romane per conquistare l’ambita “preda”.
Non sappiamo se tali consigli si rivelarono validi sortendo l’effetto sperato, ma di sicuro costarono l’esilio al loro audace autore, troppo spudorato secondo i canoni morali (di facciata) dell’Imperatore Augusto.
Ecco un assaggio dei suggerimenti di Ovidio agli uomini:
“Aspra non sia la lingua e siano i denti di ogni ruggine mondi, in un calzare troppo largo non nuoti il piede (…) non siano troppo sporgenti e siano le unghie senza sozzura, e nessun pelo entro il cavo ti stia delle narici; né tristo fiato emani dalla bocca maleodorante”.
E alle donne:
“Con rarissimi gesti il suo parlare accompagni colei che molto grasse abbia le dita e ruvide abbia le unghie; colei che ha grave l’alito non mai parli quando è digiuna, e alquanto lungi dal volto dell’amante sempre si tenga; e se sono troppo oscuri o troppo lunghi o irregolari i tuoi denti, massimo torto a te farai ridendo”. (Foto: darapri.it).
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