Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Il cucchiaio ha alle spalle una lunga storia: è accertato che esso fosse in uso già presso gli Egiziani.
Nell’Antica Roma se ne utilizzavano di due tipi, quello chiamato cochlear o cockleare (il termine “cucchiaio” deriva da cocklea, ovvero “conchiglia”), usato per mangiare cibi liquidi, molluschi, uova e per somministrare medicine, e la ligula, che era a forma di foglia d’alloro e veniva probabilmente adoperata per infilzare i cibi (alcuni infatti la considerano più un antenato della forchetta che del cucchiaio come oggi lo conosciamo).
I cucchiai dei Romani erano fatti di materiali vari, dall’osso, il più comune, fino al bronzo e all’argento, in dotazione, chiaramente, delle famiglie più abbienti.
Per gran parte del Medioevo i cucchiai, quasi sempre di legno, vennero usati pochissimo e fu solo all’inizio dell’età moderna che essi tornarono in auge.
Presso i ceti sociali più elevati essi divennero indispensabili a tavola e in Inghilterra venivano spesso incisi con il nome o le iniziali del casato.
Presso tali famiglie non era raro imbattersi in posate d’oro e d’argento (Foto da: antichitailtemporitrovato.it ).
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