Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog

Rinascimento

A tavola nel Rinascimento: un “ricco” banchetto in cui si possono notare frutta e uova

Cosa si portava a tavola in Italia fra il ‘400 e il ‘500?

Quali erano i cibi più diffusi?

Anche per quanto riguarda il Rinascimento, come per qualsiasi altra epoca storica, è necessario fare una distinzione tra le varie classi sociali, in quanto i pasti dei ricchi e quelli dei poveri erano sostanzialmente molto diversi fra loro .

In linea generale possiamo dire che nei ceti più abbienti ci si nutriva soprattutto di selvaggina e frutta, mentre i contadini e tutti gli strati più umili della popolazione, si alimentavano soprattutto con cereali, riso e legumi (le zuppe erano il piatto tipico dell’alimentazione giornaliera), oltre che con pane di segale, che costituiva l’alimento-base della loro dieta.

La carne faceva parte di rado dei pasti dei poveri: 30 chili di consumo all’anno era il massimo che ci si poteva permettere.

La scoperta dell’America nel 1492 rivoluzionò tanti aspetti della vita, alimentazione compresa, poiché sulle tavole italiane, anche se non prima della metà del XVI secolo,  fecero la loro comparsa, per non lasciarle mai più, cibi prima sconosciuti come i pomodori, il mais e le patate, che conobbero un successo immediato.

Le uova e i formaggi invece, abbondarono per tutto il Rinascimento un po’ ovunque (Foto da: it.paperblog.com).

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About the Author: Maria Paola Macioci