Adolf Hitler ed Eva Braun

Le ultime drammatiche e convulse ore di vita di Adolf Hitler e della sua storica amante Eva Braun sono state ricostruite grazie alle testimonianze dei sopravvissuti, quei pochi cioè che riuscirono ad uscire indenni dal bunker nel quale da mesi si erano volontariamente rinchiusi.

In questa struttura sotterranea, situata sotto la Cancelleria del Reich, il Fuhrer e gli altri si trovavano già dalla metà di Gennaio 1945, ma da allora in tanti erano fuggiti e a fine Aprile, degli ospiti iniziali, restavano solo una trentina di persone, ovvero cuoche, segretarie, infermiere, Martin Bormann, segretario di Hitler, e l’onnipresente Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda, con la sua numerosa famiglia.

Constatato che tutto era ormai perduto, sotto il cielo plumbeo di una Berlino sotto assedio, il Fuhrer, prima di uccidersi (non si sarebbe mai fatto catturare vivo dai nemici), decise di sposare Eva Braun.

Era il 29 Aprile e il clima, durante la singolare cerimonia, non era certo quello tipicamente festoso dei matrimoni.

Il divano all’interno del bunker in cui Hitler ed Eva Braun si uccisero

Il giorno dopo, 30 Aprile, l’ex capo nazista incaricò il suo assistente personale, Otto Gunsche, di andare a comprare i 200 litri di benzina che sarebbero serviti, di lì a poco, a bruciare il suo corpo e quello della moglie.

Dopo un ultimo saluto ai presenti, i neo coniugi si chiusero nello studio, lui ingoiò una capsula di cianuro, uccise Eva e poi si sparò alla testa.

Quando gli altri entrarono nella stanza trovarono la coppia ormai esanime sul divano e a quel punto non potettero fare altro che trascinarli in giardino, dove i cadaveri vennero bruciati e sepolti.

Nonostante le tante teorie e i dubbi sorti sulla fine di Hitler, questa resta, a tutt’oggi, la versione più accreditata ed accettata (Foto da: ticinolive.ch e leggilo.net).

 

 

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About the Author: Maria Paola Macioci