Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Giulio Cesare fu legato a Servilia Cepione da una lunga relazione; intelligente, bella, colta e affascinante, la donna aveva tutte le carte in regola per far perdere la testa al passionale generale, sul quale mantenne sempre un forte ascendente.
Servilia però, oltre ad essere la madre di Bruto (ufficialmente avuto dal marito, ma non si può escludere che fosse figlio naturale proprio di Cesare), era anche sorella di Catone, al quale il rapporto amoroso insorto tra i due provocò non pochi momenti di imbarazzo.
A tal proposito, le fonti narrano di una seduta in Senato rimasta memorabile.
Mentre si discuteva di un presunto coinvolgimento di Cesare nella congiura di Catilina, in aula giunse, inviato dall’esterno, un bigliettino per il generale romano; Catone gridò allo scandalo, insinuò che si trattasse di istruzioni del nemico e obbligò Cesare a consegnare la lettera.
Il risultato di tanto trambusto fu che Catone, subito dopo, si ritrovò a leggere a voce alta davanti a tutti una licenziosa missiva che la sorella aveva scritto all’amante!
Sembra che Catone fosse diventato rosso per la vergogna (Foto da: wikipedia.org).
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