Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Le donne romane, come già fatto presente in altri post, si prendevano molta cura di sé sotto l’aspetto estetico, utilizzando sofisticati prodotti per viso e corpo e realizzando un make-up d’effetto.
Il trucco costituiva un’abitudine quotidiana irrinunciabile per le signore dell’Antica Roma, poiché considerato un’arma incomparabile di seduzione e bellezza, e per questo motivo veniva eseguito in maniera molto scrupolosa.
Per comiciare si stendeva una specie di “fondotinta” costituito da un velo di biacca o cerussa mischiate con miele e sostanze grasse, che uniformava la pelle e faceva da base al resto; se si desiderava un colorito più roseo si aggiungevano al composto dei coloranti, mentre per illuminare ulteriormente l’incarnato si usava la polvere di ematite.
Allo sguardo veniva dato grande risalto delineando le sopracciglia e le ciglia con un tocco di antimonio; le sopracciglia venivano corrette e scurite con un bastoncino di carbone e gli occhi sottolineati con una pasta scura a base di…formiche abbrustolite.
Il rossetto, di solito rosso in tutte le sue sfumature, si otteneva dal cinabro o dal minio, quest’ultimo tossico come la biacca da cui derivava; infine, in genere si applicava sulla guancia, sul mento o ai lati della bocca un neo finto, che assumeva un significato diverso a seconda della posizione in cui si trovava.
La maggior parte dei prodotti utilizzati per il trucco provocava, a lungo andare, effetti negativi sulla salute, ma i romani non ne erano a conoscenza (Foto da: notizie.it)
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