Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Le donne etrusche godevano di diritti sconosciuti a ragazze e signore della Grecia e di Roma.
Gli Etruschi, come è noto, vissero fra il IX ed il I secolo d.C. nell’area geografica che corrisponde alle attuali Toscana, Umbria Occidentale e parte del Lazio.
Erano incredibilmente evoluti e la condizione della donna dimostra ampiamente quanto fosse avanzata la loro società (anche in rapporto a quelle, pur grandissime, a loro coeve).
Le donne etrusche avevano parità formale con gli uomini.
Oltre al fatto che non vivevano sotto la loro tutela infatti, avevano un prenome ed un gentilizio proprio (a Roma possedevano quello paterno), che trasmettevano ai loro figli.
Né libertà e parità si fermavano qui.
Fin dai tempi più remoti le donne etrusche potevano effettuare compravendite e ricevere eredità, ma a partire dal VI secolo la loro condizione progredì ulteriormente.
La libertà femminile si estese anche fuori dalla casa, ritagliandosi spazi sempre più ampi nella vita pubblica.
Assistere a giochi e spettacoli, partecipare a banchetti e bere vino, divenne la norma anche per il gentil sesso.
Va da sé che in Grecia e a Roma, dove la condizione femminile era decisamente diversa, certi costumi venivano visti tutt’altro che bene.
Al punto che presso queste popolazioni, etrusca e prostituta divennero sinonimi (Foto da: informazione).
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