
Esecuzione di Luigi XVI (21 Gennaio 1793). Il corpo del re fu oggetto di sciacallaggio da parte di alcuni cittadini presenti
L’inquietante fenomeno dello sciacallaggio non è purtroppo un’invenzione recente dell’umanità ma una tipica espressione dei suoi istinti più bassi che l’accompagna da sempre.
La Rivoluzione Francese non fu solo un tripudio di nobili ideali e di memorabili lotte per la libertà, ma anche un insieme sconcertante di orribili fatti di sangue e di ingiustizie solenni che si tentò di giustificare come necessità di carattere politico, ma che in realtà ben poco, anzi nulla, avevano a che fare con quei concetti di uguaglianza e fraternità che si intendeva, sacrosantamente, propugnare.
Le parole di Louis-Sébastien Mercier, testimone oculare dell’esecuzione di Luigi XVI, si rivelano, in proposito, illuminanti:
“Il sangue del re scorreva ancora e alcuni vi intingevano le dita, le piume o pezzi di carta. Qualcuno lo assaggiò e disse: “Il est bougrement salé” alludendo a quello dei bovini allevati negli stagni salmastri del Sud. Un aiutante del boia vendeva sui gradini del patibolo pacchetti di capelli del sovrano e nastri per tenerli legati. Ogni confezione conteneva anche qualche frammento di vestito e altri souvenir. Vidi gente che passeggiava sottobraccio ridendo e scherzando amabilmente, come se si trovassero a una festa”.
Scene di ordinaria quotidianità a Parigi nel 1793 (Foto da: codazzi.mitreum.it).
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