Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Sulla proverbiale assenza di igiene personale e degli ambienti che regnava a Versailles ho già scritto diversi post.
In questo articolo aggiungo la buona volontà delle dame di profumare le grandi stanze della reggia con sali odorosi, realizzati facendo essiccare fiori ed erbe aromatiche, che poi venivano conservati in appositi vasi.
Rosmarino, pino, violette, rose e lavanda erano alcune tra le essenze preferite.
Ma funzionavano davvero questi sali?
Se si tiene conto che praticamente nessuno all’epoca si lavava e che ancor meno si pensava ad igienizzare i locali, qualche dubbio in proposito è inevitabile.
I sali dovevano servire infatti a coprire o almeno a mascherare i cattivi odori, pertanto i risultati ce li possiamo immaginare (Foto da: alberto.macchi.blogspot.it).
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Lavarsi a Versailles era un problema ance per il Re. Innanzi tutto un drappello di servitori doveva portare decine di secchi di acqua calda dalle cucine reali negli scantinati fino alle stanze del Re e di corsa, percorrendo quasi un chilometro, e quando l’acqua finalmente arrivava, era praticamente tiepida. Poi siccome il corpo del Re era quasi sacro, un gruppo di nobili e ufficiali dovevano presenziare al lavaggio eseguito da camerieri e cameriere, che non potevano essere lasciati soli nella stanza con il Re, per ovvi motivi di sicurezza. Il tutto veniva fatto quando e se il Re decideva di farlo. Per i Nobili invece era molto più complicato e difficile farlo. Per questo molti Nobili detestavano vivere a Versailles preferendo di gran lunga le loro residenze private certamente più modeste, ma più comode per le loro intimità e comodità.
Beh, diciamo che lavarsi, prima del ‘900, con l’arrivo dell’acqua corrente in casa, detersivi, riscaldamento ecc era difficile un po’ per tutti.
Versailles poi è immensa, possiamo solo immaginare il disagio di percorrere chilometri e chilometri tra saloni e corridoi, oltre al fatto che soprattutto in inverno, le stanze erano gelate