Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog

[lightbox link=”https://www.pilloledistoria.it//wp-content/uploads/2014/05/182c3c3111771ae85abd5dde3e5ee6af.jpg” thumb=”https://www.pilloledistoria.it//wp-content/uploads/2014/05/182c3c3111771ae85abd5dde3e5ee6af-300×201.jpg” width=”300″ align=”left” title=”Mutande medievali (tardo XIV secolo) ritrovate a Lengberg, Austria” frame=”true” icon=”image” caption=”Mutande medievali (tardo XIV secolo) ritrovate a Lengberg, Austria”]Quella dell’uso di biancheria intima, di mutande in particolare, nel Medioevo, è un’annosa questione storica di cui non abbiamo nessuna certezza assoluta, soprattutto a causa della scarsezza di fonti a riguardo.

Osservando i dipinti e le incisioni dell’epoca, sembrerebbe che le mutande fossero un capo d’abbigliamento indirizzato esclusivamente agli uomini, poiché, le rare volte in cui esso appare indossato da figure femminili, si tratta sempre di rappresentazioni di un mondo dai “valori rovesciati” o di donne “poco serie”, come le cortigiane, il che fa supporre una comune tendenza di pensiero che considerava disdicevole l’utilizzo di questo indumento da parte delle signore “perbene”.

Le mutande, ma anche i pantaloni, erano, tra il ‘300 e il ‘400 almeno, un simbolo evidente e tangibile di virilità, pertanto le donne che si ostinavano a metterle erano considerate mogli aggressive, desiderose di rubare l’autorità ai propri mariti o persone dalla discutibile condotta morale.

A questo punto sorge spontanea una domanda: come affrontavano i giorni del ciclo mestruale le donne medievali? Come si comportavano, in genere, durante il ciclo? E soprattutto, come gestivano l’inevitabile disagio acuito da condizioni igieniche non ottimali e da abitudini quotidiane alquanto discutibili?

Ebbene, accanto ad alcune fonti nelle quali si afferma che esse non facevano assolutamente nulla, nel senso che lasciavano trascorrere il naturale e fisiologico evento senza neanche tentare di tamponarne le conseguenze, ovvero disseminando gocce di sangue ovunque, in altre, per fortuna, si accenna a “stracci” e “pezze” appoggiate sul pube, che è difficile immaginare messe addosso senza un paio di mutande, indispensabili per tenerli al proprio posto.

In pratica, sebbene l’usanza fosse malvista secondo il pensiero corrente, non è affatto escluso che ci fossero, anche nel Medioevo, donne, in maggioranza appartenenti ai ceti medio-alti, meno inclini a lasciarsi condizionare dagli standard sociali,  che le adoperavano nonostante tutto, specialmente durante “quei giorni”.

Riguardo alla fattura delle mutande medievali, sia maschili che femminili, le immagini risalenti al XIV e al XV secolo, mostrano un pezzo di stoffa sufficiente a coprire appena natiche e pube, stretto sui fianchi da sottili lacci, come testimoniano anche i pochi esemplari ritrovati (Foto da: villaggiomedievale.com)

 

 

 

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About the Author: Maria Paola Macioci