Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog

Quella di Lenin è una delle mummie più famose del mondo

Quella di Lenin è una delle mummie più famose del mondo

Anche questo articolo, di una curiosità un po’ lugubre, proviene dal portale notizie.it e riguarda le mummie di alcuni protagonisti della Storia recente.

Nessun faraone egizio dunque, ma politici e grandi personalità vissute tra il XIX e il XX secolo.

 

 

Anche il politico italiano Francesco Crispi fu imbalsamato

Anche il politico italiano Francesco Crispi fu imbalsamato

Questo post potrebbe sembrare di gusto un po’ macabro, ma l’imbalsamazione occupa un posto di grande rilievo nella Storia: dall’antico Egitto a oggi, la conservazione del corpo umano post mortem ha sempre suscitato grande interesse ed è stato affrontato e risolto con tecniche e risultati differenti.

Molti personaggi famosi, soprattutto politici, non sono sfuggiti a questa tecnica che li ha resi mummie perfettamente integre a distanza di molto tempo dalla loro dipartita: passiamone in rassegna qualcuno tra i più recenti.

Furono probabilmente imbalsamati nel medesimo modo il parlamentare italiano Francesco Crispi e la pasionaria argentina Evita Peròn; per entrambi venne usata la paraffina, che rende i tessuti più turgidi e conferisce loro un aspetto ceroso.

Il leader sovietico Lenin, morto il 24 Gennaio del 1924, si è perfettamente conservato per anni grazie a un miscuglio di alcool, formalina e glicerina; esposto all’interno di un austero mausoleo di Mosca, il corpo del rivoluzionario comunista è divenuto la reliquia più celebrata e visitata dell’ex U.R.S.S.

Dopo di lui, nel 1953, fu imbalsamato anche Stalin.

Tornando in Italia, nel 1872 venne trattato con il sistema detto di pietrificazione il corpo di Giuseppe Mazzini; di lui si occupò Paolo Gorini, lo stesso specialista che nel 1874 trattò con lo stesso metodo i resti mortali di Giuseppe Rovani, famoso scrittore appartenente al movimento letterario ottocentesco della Scapigliatura (Articolo tratto da notizie.it) (Foto da: ticinolive.ch e wikipedia.org).

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About the Author: Maria Paola Macioci