Le lacrime di Parigi

Le lacrime di Parigi

Quello che doveva essere un Venerdì sera qualunque a Parigi si è trasformato in un incubo, in una raccapricciante carneficina che ha sconvolto il mondo intero: terroristi dell’Isis hanno aperto il fuoco su persone disarmate uccidendone e ferendone a centinaia.

Ancora incerto il bilancio delle vittime, comunque spaventoso: al momento sembra ci siano 120 morti accertati e circa 200 feriti di cui 80 in gravissime condizioni, mentre di una ragazza italiana, Valeria Solesin, non si hanno notizie.

Non esiste più nessun posto tranquillo ed inviolabile: i luoghi della strage sono un ristorante, lo stadio in cui si giocava una partita di calcio, un teatro affollato per un concerto rock.

L’attacco, che non ha precedenti in Europa, è stato ufficialmente rivendicato dall’Isis, secondo cui è stata colpita “la capitale dell’abominio e della perversione“.

E ancora: “Ora tocca a Roma, Londra e Washington” e “Non vivrete in pace finché continueranno i bombardamenti in Siria”.

Un atto di guerra” lo ha definito il presidente francese Francois Hollande, mentre per Papa Francesco si tratta di un atto “non umano” che appartiene ad uno stato di cose che egli definisce come una “terza guerra mondiale a pezzi”.

Nel difficile e per certi versi assurdo momento storico che stiamo vivendo, frutto di politiche scellerate che hanno condotto ad uno scontro di culture e civiltà ormai non più sostenibile né sopportabile, mi auguro che tutti, politici, amministratori, intellettuali, giornalisti e persone comuni, vogliano e sappiano fare un passo indietro per tentare di capire quali errori hanno condotto a tale abominevole situazione e auspico che finalmente comprendano che l’unica strada percorribile per un mondo migliore è quella del dialogo e della tolleranza.

La violenza genera violenza, occorre che ci si parli, non che ci si scanni a vicenda.

Oggi intanto è il giorno del lutto e anche Pillole di Storia si unisce al cordoglio per le vittime francesi e al dolore che ha così pesantemente colpito i nostri cugini d’Oltralpe (Foto da: lastampa.it)

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About the Author: Maria Paola Macioci