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Villa San Martino ad Arcore

Villa San Martino ad Arcore

Villa San Martino ad Arcore, oggi residenza prediletta di Silvio Berlusconi, appartenne in passato al discusso marchese Camillo Casati Stampa di Soncino, balzato agli onori della cronaca nera italiana all’inizio degli anni ’70, quando al termine di un torbido triangolo amoroso, si suicidò subito dopo aver sparato, uccidendoli, alla moglie Anna Fallarino e all’amante di lei Massimo Minorenti.

Il passaggio di proprietà dall’unica erede legittima, la contessa Annamaria Casati Stampa, a Berlusconi, non mancò di suscitare chiacchiere e polemiche in realtà mai del tutto sopite; tempo fa, per il sito notizie.it, dopo un’attenta ricerca sull’argomento, ricostruii i nodi salienti della vicenda in un post, che di seguito ripropongo.

 

 

 

 

 

Interno di Villa San Martino

Interno di Villa San Martino

Appartiene a qualche decennio fa l’intreccio tra due casi di cronaca, che all’epoca, fecero molto discutere: il suicidio del marchese Camillo Casati Stampa, che prima aveva ucciso la giovane moglie Anna Fallarino e l’amante di lei Massimo Minorenti, studente di 25 anni, a tragica conclusione di una torbida vicenda di sesso, perversioni e gelosie, e l’acquisto della villa di Arcore da parte di Silvio Berlusconi, oggi Presidente del Consiglio, ai tempi ambizioso uomo d’affari.

Il drammatico epilogo che pose fine al triangolo Casati Stampa-Fallarino-Minorenti, i cui corpi senza vita furono rinvenuti nell’Agosto del 1970, accadde a Roma, ma la gran parte dell’immensa fortuna immobiliare dei Casati Stampa aveva sede in Lombardia, e Villa San Martino, ad Arcore, ne faceva parte; più che una casa, una reggia, con 147 stanze, un parco enorme, una pinacoteca, quadri antichi di valore inestimabile.

Ma quali furono i passaggi e le modalità che consentirono a Silvio Berlusconi di diventare il nuovo, fortunato proprietario della splendida dimora settecentesca?

Erede unica di Casati Stampa era Annamaria, la figlia avuta dalla prima moglie, defunta da anni, ma l’ingente patrimonio dell’aristocratica faceva gola anche alla sorella di Anna Fallarino, che intentò un processo nel quale sperava di dimostrare che il marchese era spirato prima della consorte, fatto che, se accertato, le avrebbe consentito di entrare in possesso dell’ingente eredità.

La Giustizia decise invece in favore di Annamaria, che però, essendo minorenne, necessitava di un tutore legale che si occupasse dei suoi interessi.

Fu allora che il giovane avvocato dei Fallarino, il poco più che trentenne Cesare Previti, che nonostante le indiscutibili doti personali era uscito sconfitto dalla causa, passò alla controparte, stabilendo contatti segreti con la Casati Stampa neo ereditiera, per offrirle i propri servigi.

La ragazza accettò, e nel 1972, Previti divenne suo unico tutore.

Nel 1973 Previti convinse la marchesina a mettere in vendita la tenuta di Arcore e l’anno successivo si trovò l’acquirente, il giovane imprenditore Silvio Berlusconi, che si assicurò l’acquisto della meravigliosa dimora per soli 500 milioni di vecchie lire, anche se essa ne valeva almeno il triplo.

Il nuovo proprietario si insediò da subito nel palazzo, ma Previti convinse la propria assistita a posticipare il rogito catastale, che venne stipulato solo nel 1980, senza pagare all’erario alcuna tassa.

La marchesina Annamaria Casati Stampa, trasferitasi in Brasile nel 1973 insieme al marito, non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni in seguito a questa vicenda (Articolo tratto da: notizie.it) (Foto da: wikipedia.org e ilcannocchiale.it).

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About the Author: Maria Paola Macioci