I principi Edoardo V e Riccardo dipinti da Sir John Everett Millais. I due bimbi furono probabilmente fatti assassinare dallo zio

I principi Edoardo V e Riccardo dipinti da Sir John Everett Millais. I due bimbi furono probabilmente fatti assassinare dallo zio

Da molti secoli ormai, negli appartamenti reali della Torre di Londra, si dice siano ripetutamente avvistati due bei bambini biondi con indosso una lunga camicia da notte bianca: si tratterebbe dei fantasmi di Edoardo V e di suo fratello minore Riccardo, Duca di York, figli del re d’Inghilterra Edoardo IV.

La storia dei due nobili fanciulli, risalente al ‘400, è a tutt’oggi avvolta nel mistero, ma secondo un’accreditata versione storiografica, sebbene non accettata dall’unanimità degli studiosi, essi furono uccisi, forse soffocati con un cuscino, per ordine dello zio duca di Gloucester, che tolti di mezzo i veri eredi al trono, ebbe così la strada spianata per divenire re con il nome di Riccardo III.

Il padre dei ragazzi, di cui il più grande aveva solo 12 anni, era morto all’improvviso, lasciando il duca reggente del primogenito, ancora troppo piccolo per governare; evidentemente all’uomo il ruolo assegnato stava stretto e con un’abile, quanto disonesta manovra politica, egli riuscì a far invalidare il matrimonio del predecessore, e di conseguenza a far dichiarare illegittimi ed ineleggibili i suoi figli.

Da quel momento i bambini sparirono, nessuno più li vide in pubblico e fin da subito iniziarono a circolare voci che li volevano assassinati per desiderio del perfido zio, pur non essendoci riscontri o prove a riguardo.

Ci vollero quasi due secoli affinché la tragica verità venisse a galla: nel 1674, durante alcuni lavori di ammodernamento del palazzo, gli operai addetti trovarono sotto una scala della White Tower, ben nascosta, una scatola di metallo contenente due scheletri che vennero riconosciuti come quelli dei giovanissimi principi.

Carlo II, addolorato e commosso dalla loro storia, ordinò che entrambi venissero solennemente sepolti nell’Abbazia di Westminster (Foto da: wikipedia.org).

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About the Author: Maria Paola Macioci