Una settecentesca gita in slitta

Una settecentesca gita in slitta

Fu un inverno eccezionalmente rigido quello del 1776 in Francia: Parigi e Versailles si trovarono sepolte sotto una spessa coltre di neve.

Alla regina Maria Antonietta, che portava sempre nel cuore l’infanzia trascorsa a Vienna, tornarono in mente i suoi giochi di bambina felice e spensierata, in particolare quello della slitta, compagna dei gelidi giorni invernali in Austria.

Vennero così rispolverate e recuperate le vecchie slitte in legno che giacevano negli angoli della reggia francese, mentre altre più moderne e maneggevoli furono costruite ex novo.

Nel giro di poco tempo la campagna circostante iniziò a risuonare del tintinnio di campanelli e sonagliere di cui erano guarniti i cavalli e dopo un po’ queste gite, molto allegre e piacevoli a vedersi, si estesero fino alla capitale del regno.

Il popolo, che a Maria Antonietta non ne passava una, fosse stata anche la cosa più innocente del mondo, iniziò a biasimarla e ad accusarla di aver voluto imporre alla corte di Francia i passatempi tipici di quella viennese; le gite in slitta vennero pertanto interrotte e mai più riprese.

A capire meglio come si svolgessero queste divertenti scorribande in slitta ci vengono in aiuto, anche stavolta, le memorie di Madame Campan, che in proposito scrive:

“La Regina ha da poco introdotto queste passeggiate in slitta che sono così organizzate: la Regina invita le dame che vuole ammettere all’evento e queste a loro volta avvertono il proprio personale. Ci si raduna negli Appartamenti della Regina a mezzogiorno per il pranzo, mentre gli uomini desinano in un’altra sala. La Regina infatti non può mangiare in compagnia di altri uomini quando il Re non  è presente. Dopo il lungo pranzo ci si riunisce in un altro salone dove alle dame si uniscono anche gli uomini. Poi al fine di decidere chi accompagnerà la Regina e per evitare ogni tipo di favoritismo e pettegolezzo, si tira a sorte. Si parte da Versailles e ci si reca nelle residenze di campagna, alla Muette, a Meudon ecc. Una volta scesi dalla slitta si trascorrono circa tre quarti d’ora a chiacchierare in un salone riscaldato, dopo di che si fa ritorno a Versailles.” (Foto da: laparigidimariaantonietta.blogspot.it)

 

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About the Author: Maria Paola Macioci