"Maria Stuarda condotta al patibolo" (particolare) di FRancesco Hayez (1827)

“Maria Stuarda condotta al patibolo” (particolare) di Francesco Hayez (1827)

E’ splendido questo quadro di Francesco Hayez (1791-1882), che riesce a raggiungere vette di espressività incredibili, cogliendo con grande sensibilità e perizia tutta l’alta tragicità del momento descritto.

Maria Stuarda verso la decapitazione

E’ l’8 Febbraio 1587.

Nel castello di Fotheringhay, nel Regno Unito, sta per concludersi, nella maniera più cruenta, l’annosa vicenda che ha visto contrapporsi due regine tra loro cugine, Elisabetta I e Maria Stuarda, quest’ultima condannata al patibolo proprio dalla prima.

Oltre alle motivazioni politiche, dovute alla rivendicazione del trono (non del tutto illegittima) da parte di Maria, di certo ad influenzare non poco la decisione di Elisabetta contribuirono anche vecchi rancori mai sopiti e in gran parte scaturiti da un sentimento tutto femminile di invidia nei confronti della stretta parente scozzese.

Le sue colpe?

Essere bella, intelligente, colta, moglie e soprattutto madre (Elisabetta, come è noto, non ebbe figli).

In quel freddo giorno di Febbraio Maria Stuarda si presentò davanti al boia mostrando un atteggiamento di grande orgoglio e dignità, decisa a morire da regina, e soprattutto, da martire cristiana.

Per questo la donna indossò un lungo abito rosso cremisi, il colore simbolo delle vittime cattoliche, e tenendo in mano un crocifisso.

L’esecuzione

Terribile la cronaca dell’esecuzione.

Il carnefice, maldestro o forse emozionato, dopo aver chiesto perdono alla donna che si apprestava ad uccidere, fallì il primo tentativo, riuscendo solo a ferire la malcapitata alla testa.

Il tempo di pronunciare le sue ultime parole – “dolce Gesù” – e finalmente un altro colpo di scure recise il capo della povera Maria.

Le umiliazioni però non erano ancora terminate.

Al momento di alzare la testa per mostrarla all’esiguo pubblico presente, essa cadde per terra suscitando orrore e riprovazione.

Fu in quel momento che ci si accorse che la regina di Scozia, provata dalla lunga e dura prigionia, vissuta spesso in condizioni al limite, da anni indossava una parrucca per nascondere la calvizie.

Eppure arriverà, seppur postuma, la vendetta di Maria Stuarda sulla spietata cugina, il cui comportamento fu spesso più viscido e meschino di quanto libri e film apologetici non dicano.

Sarà proprio suo figlio infatti, col nome di Giacomo I, a succedere ad Elisabetta, morta nel 1603 e da allora sepolta a Westminster non lontano dalla parente che aveva fatto assassinare (Foto da: gruppocarige.it).

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About the Author: Maria Paola Macioci