Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Lo zucchero nel Medioevo era considerato un alimento prelibato, ma anche una sorta di medicina.
Fu proprio nei secoli di mezzo infatti, che esso iniziò a diffondersi anche in Occidente fino a sostituire, in gran parte almeno, il miele, che nell’antichità aveva costituito il dolcificante per eccellenza.
Tuttavia lo zucchero costava molto e solo i più ricchi potevano permetterselo.
Esso divenne un ingrediente indispensabile per molti piatti, compreso il biancomangiare, uno dei più caratteristici della gastronomia medievale (vedi anche: https://www.pilloledistoria.it//3446/medioevo/storia-cucina-biancomangiare).
Ma non è tutto.
Come anticipato, lo zucchero nel Medioevo andava ben oltre la cucina.
In particolare, lo si riteneva diuretico, utile per la digestione e persino efficace contro le affezioni polmonari.
Arnaldo da Villanova, famoso medico vissuto nel XIII secolo che ebbe fra i suoi pazienti più illustri persino papa Bonifacio VIII, ha lasciato ai posteri numerose ricette medicamentose che comprendevano lo zucchero.
Secondo il luminare, esse avevano straordinarie proprietà terapeutiche e dietetiche.
Un esempio fra i tanti?
Uno sciroppo di zucchero purificato all’albume.
Ad ogni modo, è bene specificare che, già nel Medioevo, si era intuito che non si dovesse fare un uso eccessivo di questo gustoso alimento per non ottenere l’effetto contrario, ovvero problemi di salute (Foto da: lenocinutrizionista.it).
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