Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Le carte da gioco sono uno dei passatempi più apprezzati di sempre.
In un’uggiosa serata di inverno o sotto l’ombrellone al mare, sono tantissime le persone che si divertono giocando con un mazzo in mano.
A cosa ci piace giocare?
Fra i giochi di carte più diffusi oggi ci sono:
- Il poker, inventato nel primo trentennio del 1800. È amato da uomini e donne. Esistono più giochi di poker: ci sono, infatti, diverse varianti – dal Texas Hold’em all’Omaha. È oggi il gioco di carte più popolare al mondo;
- Il bridge, che si sviluppò nel primo ventennio del ‘900. Secondo alcuni il nome deriva dal fatto che gli addetti dell’Ambasciata Inglese a Costantinopoli, per poter giocare dovessero recarsi in un bar che si trovava al di là del Galata Bridge, un ponte;
- Il settemezzo nacque intorno al 1890 in Italia ed è diventano negli anni uno dei simboli della riunione nelle ricorrenze.
Napoletane, siciliane, trevigiane, piacentine… In Italia abbiamo davvero molte varianti, ma la storia originale viene da lontano.
Da dove arrivano le regine, le coppe, i re, i quadri (vedi anche: https://www.pilloledistoria.it//12281/storia-moderna/gioco-d-azzardo-casanova)?
La storia delle carte da gioco
In tutto il mondo le tipologie di carte da gioco sono numerose.
A cambiare non sono solamente le immagini rappresentate, ma anche le forme e i numeri.
Ce ne sono, infatti, di alte e sottili, ci sono mazzi da 100 e mazzi da 25.
Lo storico e collezionista Peter Enderbrock dichiara che le carte da gioco sono nate in Asia, ma il Paese preciso da cui sono poi arrivate in Europa non è certo.
C’è chi pensa siano stati i cinesi a inventarle, mentre altri puntano tutti sui persiani, ma non manca chi crede che le carte siano nate in India.
La verità è che non ci sono prove concrete, solo ipotesi.
Una di queste, per esempio, è legata al “gioco delle foglie” (yezi ge) tipico della Cina dell’inizio 800, mentre un’altra, pur rimanendo ancorata alla Cina, ritarda l’invenzione delle carte alla fine del 1200, quando la polizia locale sequestrò carte e matrici di stampa a un gruppo di arrestati.
L’arrivo in Europa
Risale al 1377 la prima ordinanza che vieta il gioco d’azzardo con le carte: accade in Francia e le carte in questione sono 52 e hanno 4 semi.
A raccontarlo è il monaco svizzero Johannes von Rheinfelden.
I più credono che siano stati i mamelucchi a introdurre le carte in Europa, nel corso delle Crociate fra il 1375 e il 1400.
Pare, dunque, che le prime tracce dei giochi di carte in Europa fossero collegate a un passatempo fra i battaglieri, nei momenti di noia.
A perorare questa ipotesi ci sono le somiglianze fra le carte usate proprio dai mamelucchi e quelle spagnole, da cui derivano, per esempio, le piacentine, le napoletane e le siciliane.
La diffusione delle carte da gioco
Inizialmente furono principalmente i ricchi a giocare a carte, poiché queste avevano un prezzo molto elevato: i disegni, infatti, erano dipinti a mano, erano intricati e molto colorati.
E proprio i disegni iniziarono a causare la frammentazione e differenziazione dei mazzi, poiché ogni casata e ogni regione voleva i propri.
Fra i temi più diffusi c’erano la caccia e i simboli delle famiglie regnanti.
Solo nel corso del XV secolo il costo delle carte cominciò a diventare più accessibile: ecco quando il gioco divenne popolare.
La Germania fu il primo Paese a usare tecniche di taglio e incisione su rame e legno, rendendo la produzione più veloce ed economica.
Nello stesso periodo i 4 semi del mazzo francese diventarono i più usati in tutto il mondo: cuori, picche, quadri e fiori (alcuni credono che i fiori derivino dalle ghiande e le picche dalle foglie tipiche delle carte tedesche).
Nel Regno Unito, poi, la produzione di carte da gioco si industrializzò: fu merito dello stampatore Thomas de la Rue se le carte diventarono un prodotto di massa.
I disegni in uso ancora oggi, invece, sono firmati da Charles Goodall.
I disegni, peraltro, vennero eseguiti in maniera simmetrica affinché le carte non dovessero essere capovolte mentre si tenevano in mano.
E il Jolly?
Il Jolly venne introdotto dagli statunitensi fra il 1830 e il 1840.
Il Joker fu presentato come la carta vincente su tutte le altre e fu rappresentato come un giullare, figura che non rispetta le regole ed è in grado di deridere sia il re che la regina.
E ora che sappiamo la storia, a cosa giochiamo? (Foto da: giochidacasino.it, palermo.repubblica.it/societa e inchiestasicilia.com).
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