Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Se vi è capitato di vedere dipinti raffiguranti i grandi e tipici banchetti rinascimentali, avrete certamente notato la presenza di ciotole.
Non piatti, ma proprio ciotole riempite di acqua.
Ebbene, vi siete mai chiesti a cosa servissero?
A lavarsi le mani.
Esatto, nel Rinascimento le mani si lavavano a tavola, durante i pasti.
Sebbene in molti Paesi si fosse diffusa l’abitudine di usare le posate infatti, specialmente nelle classi altolocate, era ancora piuttosto frequente l’abitudine di spizzicare il cibo con le dita.
Ecco perché, tra una portata e l’altra, subentrava la necessità di pulirsi bene le mani.
Presso le famiglie più ricche, queste ciotole consistevano spesso in piccoli capolavori artistici di gran pregio e raffinatezza.
Quasi sempre erano d’argento, lisce o finemente intarsiate, di diverse dimensioni e peso.
Sulle lunghe tavole imbandite se ne poteva trovare più di una e, per rendere l’acqua profumata, si utilizzavano svariate essenze.
I petali di rose erano gettonatissimi (vedi anche https://www.pilloledistoria.it//10105/storia-moderna/tavola-fiorentino-del-rinascimento) (Foto da: repubblica.it).
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