educazione Firenze

Le dame del Pollaiolo. Nella Firenze medicea l’educazione femminile divenne molto meno rigida rispetto al passato

La rinascita culturale e sociale che caratterizzò Firenze nel Rinascimento, in piena epoca medicea, riguardò anche l’educazione delle ragazze, segnando una cesura definitiva con il passato: le regole tetre ed estremamente restrittive che avevano determinato la formazione delle donne fino ad allora infatti, divennero solo un lontano ricordo.

Fino al Medioevo, tutto ciò che contava per una bambina era imparare a cucire, filare, pulire la casa, attività indispensabili per una futura sposa e madre; di leggere e scrivere, a meno che non si appartenesse alla borghesia, non se ne parlava neppure, anche perché non soltanto non serviva, ma poteva rivelarsi addirittura nocivo.

Finalmente, intorno al ‘400, questa retrograda tradizione cominciò a modificarsi in maniera significativa e si ritenne importante non solo che anche le ragazze del popolo, al pari dei coetanei maschi, apprendessero le nozioni indispensabili per leggere e scrivere, ma anche che studiassero il latino; avere e mostrare una certa cultura, divenne parte integrante ed imprescindibile del fascino femminile.

Riguardo al comportamento più consono da tenere, se prima veniva considerato sconveniente anche semplicemente salutare in strada o concedersi la partecipazione a qualche gioco di società, al tempo dei Medici tale eccessiva rigidità lasciò il posto ad una certa ritrovata libertà, compresa quella di esternare il proprio apprezzamento nei confronti di un bel ragazzo e partecipare a conversazioni dal contenuto osé.

Una rivoluzione insomma, che dette inizio al lungo e tortuoso cammino verso l’emancipazione delle donne protrattosi, più o meno, fino ad oggi (Fonte: Jean-Lucas Dubreton, La vita quotidiana a Firenze ai tempi dei Medici) (Foto da: effettoarte.com).

 

 

 

 

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About the Author: Maria Paola Macioci