Rasputin

29 Giugno 1914: Khioniya Guseva accoltella Rasputin in strada

Lo stretto legame instaurato da Rasputin con i membri più importanti della famiglia imperiale russa, lo rese inviso a molti, che mal sopportavano che un bizzarro monaco siberiano quasi analfabeta avesse raggiunto una posizione di tale prestigio e potere.

Il 29 Giugno 1914, nella cittadina di Pokrovskoe, una donna con il viso nascosto da un velo si avvicinò allo starets, che credendola una mendicante, mise immediatamente le mani nelle tasche per prendere una moneta, ma si ritrovò invece trafitto alla pancia da un profondo taglio di coltello.

Le urla di Rasputin, gravemente ferito, allarmarono i presenti, che subito fermarono la donna.

Khioniya Guseva

Khioniya Guseva

La mancata assassina si chiamava Khioniya Guseva e la sua particolarità fisica più evidente era la totale assenza del naso, perduto, a suo dire, per la reazione avversa ad una medicazione all’età di 13 anni, anche se i giornali scrissero che si trattava invece di una conseguenza della sifilide, malattia all’epoca molto diffusa; la giovane, che considerava Rasputin un pervertito, affermò di aver agito da sola, ma gli inquirenti non le credettero.

Chi poteva esserci dietro l’attentato?

Anche se i nemici dello starets ormai non si contavano più, quasi certamente, in tal caso, la mano di Khionia venne armata dal potente monaco Iliodor, di cui, neanche a dirlo, era una fervente seguace.

In effetti anni dopo, ormai in esilio dopo essere caduto in disgrazia presso lo zar, Iliodor, in un libro autobiografico, ammise le sue responsabilità.

Quanto a Khioniya e a Rasputin, la prima fu rinchiusa in manicomio perché giudicata una squilibrata, mentre lo stravagante mistico, dopo aver subito un intervento chirurgico presso l’ospedale di Tiumen, si riprese egregiamente (Foto da: valentinagurarie.wordpress.com e alchetron.com).

 

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About the Author: Maria Paola Macioci