Crolli ad Amatrice, fortemente colpita dal terremoto di stanotte

Crolli ad Amatrice, fortemente colpita dal terremoto di stanotte

Non è facile scrivere di storia o di qualsiasi altro argomento oggi, dopo l’immane tragedia che ha colpito parte del territorio laziale, marchigiano e umbro, ennesima catastrofe (annunciata?) di un Paese già martoriato da problemi che sembrano infiniti.

La scorsa notte, alle ore 3.36, una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 con epicentro nel reatino, ha colpito il centro Italia devastandolo in alcuni punti: città e paesi come Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti, e Arquata e Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, sono stati letteralmente devastati e in pratica, almeno per gran parte, non esistono più.

Dopo la paura (la scossa si è distintamente sentita anche dove abito io, nel Frusinate), adesso è il momento della tristezza e dell’angoscia, ma anche della solidarietà e dell’aiuto concreto alle popolazioni interessate con maggiore intensità dal sisma, che hanno bisogno di cibo, coperte, pannolini e di tutto ciò che possa servire a rendere un po’ meno duro il momento drammatico che stanno vivendo.

Solo pochi giorni fa mi trovavo a San Benedetto del Tronto, dove trascorro ogni anno parte delle vacanze estive fin da quando ero piccola, ragion per cui conosco piuttosto bene la zona del Piceno ed essendo innamorata di Ascoli, una città che definire bellissima è, ve lo assicuro, davvero troppo poco, anche stavolta, come sempre, mi ci sono recata per trascorrervi una serata tra arte, storia, cultura e buon cibo, trovandola accogliente, allegra e festosa come sempre.

Il delizioso paese di Accumoli come appariva prima del terremoto

Il delizioso paese di Accumoli come appariva prima del terremoto

Solo per puro caso, durante il viaggio di ritorno verso casa, non mi sono fermata ad Amatrice, come feci invece nel 2015, quando per la prima volta ebbi l’occasione di conoscere questa ridente cittadina montana famosa per l’eccellente gastronomia, ma anche per le stupende chiese e per la storia secolare della quale, fino a stanotte, restavano numerose ed interessanti testimonianze.

Per questo le immagini odierne di Amatrice, che mostrano un luogo dilaniato dalla forza bruta della Natura ( e dall’incuria di alcuni uomini?), mettono una stretta al cuore e fanno ancora più male.

In questo momento la priorità, come è ovvio, è quella di riuscire a salvare più vite umane possibili, nella speranza che siano ancora tante le persone vive sotto l’enormità di macerie che sovrasta le vie delle località colpite, ma poi arriverà anche, come è giusto e doveroso che sia, l’ora della ricostruzione e della ripresa, un’operazione da cui certamente gli abitanti dei luoghi segnati dalla tragedia, armati della dignità e dell’operosità che da sempre li contraddistingue, non si tireranno indietro.

Nel mio piccolo, attraverso Pillole di Storia, convinta dell’importanza fondamentale che l’identità storica e culturale rivestano per ogni luogo sotto ogni punto di vista, mi preoccuperò di cercare, scrivere e divulgare informazioni sui paesi feriti da questo terribile terremoto, cercando di contribuire a far sì che non si avveri la triste profezia del sindaco di Amatrice, che a caldo, comprensibilmente preso dallo sconforto, ha dichiarato che la sua città “non esiste più“.

Io invece sono convinta che Amatrice esisterà ancora, così come Accumoli, Pescara del Tronto e Arquata, anche se in questo momento è fin troppo facile e spontaneo pensare il contrario; dopo la bufera, in un modo o nell’altro, tornerà il sereno (Foto da: ilpost.it e paesionline.it).

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About the Author: Maria Paola Macioci