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Lo “scandalo della collana di diamanti”,  che sfociò in un celebre processo svoltosi nel 1786,  finì per travolgere la già traballante reputazione della regina di Francia Maria Antonietta.

In realtà si trattò solo di un incredibile complotto ordito da personaggi avidi e meschini alle spalle della sovrana, completamente estranea alla vicenda.

In un articolo che scrissi per notizie.it, ricostruii brevemente le tappe salienti del caso.

Sembra un capolavoro scaturito dalla fantasia di un abile scrittore, invece si verificò davvero e finì per minare ulteriormente le fondamenta, già da tempo scricchiolanti, sulle quali poggiava la secolare monarchia d’oltralpe.

 

 

Ritratto di Jeanne Valois de la Motte

Ritratto di Jeanne Valois de la Motte

Quello che è passato alla storia come lo “scandalo della collana di diamanti” fu, in realtà, una diabolica truffa macchinata da personaggi oscuri e senza scrupoli alle spalle della regina di Francia Maria Antonietta.

Da questa grottesca vicenda, la donna uscì pesantemente compromessa nel nome e nella dignità, nonostante la sua provata innocenza e la totale estraneità ai fatti.

Lo scandalo della collana di diamanti: il Cardinale de Rohan e Jeanne de La Motte-Valois

Tutto iniziò nell’estate del 1785, quando la sovrana venne a conoscenza di un fatto curioso del quale non poteva affatto prevedere le conseguenze.

Il gioielliere Bohmer, le chiese il pagamento di una favolosa collana di diamanti che, stando alle sue dichiarazioni, era un regalo del marito Luigi XVI.

Inoltre, l’uomo affermò che un nobile della corte, il Cardinale de Rohan, aveva contratto un prestito segreto a nome della regina per sostenere il pagamento della cospicua prima rata.

Ovviamente Maria Antonietta restò perplessa.

Essa si limitò a dire di non aver ricevuto alcun collier in dono e di non sapere nulla di quella faccenda.

Del resto, questa era la verità.

Passarono poche settimane e il Cardinale, in stato di arresto, si presentò al cospetto della coppia reale.

Nella sua imbarazzata difesa, egli menzionò una certa Contessa de La Motte-Valois, senza sapere che in realtà si trattava di un’imbrogliona.

Grazie ad un’astuzia fuori dal comune, alle grazie femminili e a una certa dabbenaggine del prelato, l’avventuriera lo aveva convinto ad anticipare i soldi della collana dandogli in cambio la certezza di riuscire ad ottenere i favori della regina, che non aveva mai mostrato alcuna simpatia nei suoi confronti.

Durante il complotto Jeanne, era persino riuscita ad organizzare un incontro segreto nei giardini di Versailles tra il Cardinale e una prostituta, spacciandola per Maria Antonietta.

Un po’ per l’emozione, un po’ per l’oscurità, molto per, chiamiamola, ingenuità, Rohan non si era accorto di nulla.

Il processo e le conseguenze per Maria Antonietta

Ne nacque un processo divenuto famoso che si svolse nel 1786.

Al termine di esso, la sedicente contessa De La Motte fu condannata ad essere frustata e marchiata con un ferro rovente.

L’alto prelato fu assolto.

L’incredibile è che ad uscirne peggio di tutti fu proprio la regina, la cui reputazione fu macchiata per sempre irrimediabilmente.

I giudici, credendo alle parole del Cardinale, avevano dato credito alla leggenda che la voleva talmente frivola e sciupona da essere capace di spendere cifre astronomiche per un gioiello.

Maria Antonietta invece, ormai da tempo, aveva intrapreso un tipo di vita più modesto e adulto, sentendosi in dovere di non sprecare denaro in un momento tanto difficile per la Francia (Articolo tratto da: notizie.it) (Foto da: members.xoom.virgilio.it e joslinhall.com).

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About the Author: Maria Paola Macioci