Ritratto di Suor Virginia, la Monaca di Monza cui si ispirò Manzoni

Ritratto di Suor Virginia, la Monaca di Monza cui si ispirò Manzoni

Alla sua complessa figura e alle turbolente vicende che contrassegnarono la sua vita sono dedicate alcune tra le pagine più memorabili de >”I promessi sposi”, ma Suor Gertrude, ovvero la Monaca di Monza, non è un personaggio nato dalla fantasia di Alessandro Manzoni, bensì una donna realmente esistita, di cui possediamo qualche informazione biografica certa.

La “vera” Monaca di Monza si chiamava Marianna de Leyva y Marino (Milano 1575-1650) ed era figlia di un nobile spagnolo che la costrinse ad entrare in convento all’età di 13 anni: da quel momento in poi la giovanissima fanciulla divenne Suor Virginia.

Priva di vocazione ed obbligata ad un tipo di esistenza che altri avevano scelto per lei, la donna faticò non poco ad adattarsi alle rigide restrizioni che il ruolo religioso imponeva; a dare scandalo fu soprattutto la torbida relazione, sfociata in tragedia, che essa instaurò con il conte Gian Paolo Osio (Egidio nell’opera manzoniana), dal quale ebbe due figli.

Nel maldestro tentativo di tenere nascosto il legame, Osio giunse ad uccidere tre persone, ma scoperto, venne condannato a morte.

L’uomo riuscì a fuggire di prigione, ma fu poi assassinato da un amico traditore.

La Monaca di Monza scampò alla pena capitale, ma subì ugualmente una terribile condanna: dopo un difficile processo canonico, fu “murata viva” all’interno di una cella nella quale restò chiusa per 13 anni.

Manzoni dunque, pur romanzandone nomi e fatti, trasse ispirazione da una vicenda italiana realmente accaduta (Foto da: studenti.it).

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About the Author: Maria Paola Macioci