La "paenula", mantello da viaggio degli antichi romani

La “paenula”, mantello da viaggio degli antichi romani

Quale era l’abbigliamento da viaggio degli antichi romani?

Consideriamo innanzitutto che il viaggio, in epoche remote, non era sempre piacevole e divertente come può esserlo oggi.

I mezzi a disposizione erano quelli che erano, e spesso occorrevano intere giornate, magari da trascorrere sotto la pioggia battente o il sole cocente, per raggiungere mete relativamente vicine.

I romani, pragmatici in ogni aspetto della vita, utilizzavano appositi capi di vestiario, studiati per consentire la massima comodità durante il percorso e la più ampia libertà di movimento possibile.

L’abbigliamento da viaggio degli antichi romani: i capi più utilizzati

Per affrontare i viaggi più lunghi e stressanti l’indumento tipico era la laena, una tunica corta alla quale si aggiungeva, nei mesi più freddi, la paenula (in foto) o caracalla talaris con cucullus, un ampio e avvolgente mantello in lana pesante dotato di cappuccio, indispensabile per ripararsi da freddo, pioggia e vento.

Per i viaggi estivi si indossava un cappello a larghe tese per proteggersi dai raggi del sole e dall’afa.

Le scarpe da viaggio erano solitamente basse, chiuse e allacciate con stringhe intorno alle caviglie.

Le “valigie” dei romani altro non erano che robuste bisacce di pelle o di stoffa, che si appendevano alla sella del cavallo o del mulo, gli animali con cui ci si spostava.

Il marsupium infine, era una borsa di piccole dimensioni che veniva attaccata alla cintura e che serviva a contenere monete o, a volte, i gioielli (Foto da: ubioryhistoryczne.blox.pl).

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About the Author: Maria Paola Macioci