Edifici distrutti e macerie ovunque dopo il terremoto di Messina del 1908

Edifici distrutti e macerie ovunque dopo il terremoto di Messina del 1908

Il terremoto è purtroppo parte integrante della storia d’Italia.

La nostra è una terra altamente sismica, abituata a tremare fin dall’antichità.

Tuttavia il sisma che colpì Messina (e Reggio Calabria con tutti i paesi dello Stretto, sebbene con minore intensità) nel 1908, fu uno dei più catastrofici in assoluto.

Un’immane tragedia testimoniata, in parte, dalle spaventose immagini di foto e filmati dell’epoca, che immortalano una città distrutta e spettrale.

28 Dicembre 1908: il terremoto di Messina

L’evento si verificò, senza alcun segnale di preavviso, alle 5.20 del mattino del 28 Dicembre 1908.

La maggior parte delle persone, ancora avvolta nella pace del sonno, non ebbe scampo.

Spaventose le cifre: almeno 80.000 vittime rimaste sepolte dalle macerie delle proprie abitazioni, la quasi totalità degli edifici crollata, gli elementi architettonici testimoni della secolare e gloriosa storia passata, cancellati in pochi secondi.

La solidarietà del mondo intero e l’arrivo del Re

Vittorio Emanuele III coordina i soccorsi a Messina nel 1908

Vittorio Emanuele III coordina i soccorsi a Messina nel 1908

Unico elemento positivo registrato in un mare di disperazione, fu la solidarietà dimostrata da parte del resto del mondo nei confronti della popolazione colpita.

Gli aiuti giunsero da ogni parte, compresi volontari che offrirono un contributo rivelatosi prezioso nella rimozione dei giganteschi cumuli di macerie e nel lenire le sofferenze dei sopravvissuti (celebri le immagini del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena di Savoia che si prendono cura dei feriti con le medicine e con la propria affettuosa vicinanza).

Se si tiene conto che Messina era collassata su stessa e che non esistevano più strade, rimaste sepolte sotto metri di detriti, si può immaginare quante difficoltà abbiano incontrato i soccorsi e quanto dura e lunga si sia rivelata, allora, l’opera di ricostruzione.

Riguardo al fatto invece, che a distanza di un secolo abbondante dall’evento, essa non sia stata ancora del tutto completata, è un’altra storia, (purtroppo) tipicamente italiana.

Ci si può stupire ed indignare per l’incompletezza della ricostituzione delle zone del Friuli, del Belice, di Avezzano, del napoletano e de L’Aquila, se a Messina, dal 1908, ancora aspettano? (Video da: youtube.it)  (Foto da: ingv.it e monarchico.blogspot.it).

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About the Author: Maria Paola Macioci