Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
I testi dei moralisti del XIV secolo ci forniscono molte ed interessanti informazioni sull’infanzia a Firenze tra il 1200 e il 1300, comprese quelle sul mondo dei giochi.
Sappiamo che i giocattoli dei bambini fiorentini di allora, non erano poi molto diversi da quelli tipici medievali che si potevano trovare in altri luoghi d’Italia e d’Europa: essendo ancora ben lontani dall’essere inventati i sofisticati giochi meccanici ed elettronici moderni, ci si accontentava di oggetti rudimentali, ma altrettanto validi dal punto di vista educativo e ludico.
Le bambole di pezza facevano la gioia delle femminucce, mentre i maschi potevano scegliere tra cavalli a dondolo, armi finte e trottole; la palla, un classico di sempre, veniva realizzata unendo insieme stracci ed avanzi di stoffe di varia provenienza.
Anche i piccoli di allora, come quelli di oggi (si spera!), amavano le favole e i racconti fantastici, che per loro avevano come protagonisti più o meno esclusivi lupi mannari, streghe, maghi e animali inventati; in un periodo come quello medievale, fortemente dominato, sotto ogni punto di vista, dall’immaginazione e da una evidente propensione al sogno e alla magia, possiamo supporre senza timore di discostarci troppo dalla realtà, che i bambini di allora non avessero motivo di annoiarsi (Foto da: webalice.it)
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