Bambini che giocano a moscacieca. Molti giochi e giocattoli dei bambini medievali si sono mantenuti fino ad oggi

Bambini che giocano a moscacieca. Molti giochi e giocattoli dei bambini medievali si sono mantenuti fino ad oggi

Come e con cosa giocavano i bambini del Medioevo?

Innanzitutto, per quanto possa sembrare strano, maschi e femmine potevano giocare insieme, sebbene i ruoli fossero fin da subito ben distinti, soprattutto a causa del destino assai diverso che veniva riservato agli uni e alle altre, i primi allo studio, le seconde esclusivamente alla vita familiare e domestica (salvo rare eccezioni).

Nel corso del ‘300 i maschietti iniziavano ad andare a scuola in genere a sette anni, mentre alla stessa età le coetanee venivano seriamente avviate all’apprendimento dei lavori di casa; l’infanzia delle femmine era particolarmente breve se si tiene conto del fatto che a soli dieci anni erano già considerate soggetti responsabili e quasi adulti.

Una siffatta struttura societaria, basata su ruoli rigidamente distinti e separati, faceva sì che da piccole le donne giocassero quasi esclusivamente con le bambole oppure ad imitare le proprie mamme nelle incombenze quotidiane, mentre i bambini si cimentavano nei classici giochi di soldatini, marionette e frecce.

Una vera e propria industria del giocattolo non esisteva ancora, pertanto ci si arrangiava con oggetti rudimentali di solito confezionati da sé; le bambole erano quasi sempre di pezza,  i soldatini d’argilla, i pupazzi in legno e stoffa.

Solo i bambini appartenenti alle classi privilegate potevano permettersi giochi costosi e raffinati: gettonatissimi erano i cavalli a dondolo, di solito fatti realizzare appositamente da artigiani qualificati.

Non mancavano, ovviamente, i giochi di gruppo, alcuni dei quali mantenutisi fino ad oggi: bolle di sapone, moscacieca, duelli tra cavalieri, salto della cavallina, giochi con la sabbia, palloncini gonfiabili, trottole e armi finte probabilmente non tramonteranno mai (Foto da: digitaleggiamo.blogspot.it).

 

 

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About the Author: Maria Paola Macioci