Lucrezia Borgia si lava le mani dopo aver avvelenato il marito, di Dante Gabriel Rossetti, 1861

Lucrezia Borgia si lava le mani dopo aver avvelenato il marito, di Dante Gabriel Rossetti, 1861

Ecco un caso in cui l’arte trae ispirazione dalla Storia intesa più come leggenda che come verità.

Il dipinto riportato nell’immagine è stato realizzato nel 1861 dal preraffaellita inglese Dante Gabriel Rossetti e il soggetto è fin troppo chiaro: la bella e bionda figura in primo piano è Lucrezia Borgia, colta nell’atto di lavarsi le mani dopo aver ucciso, avvelenandolo, il secondo marito Alfonso d’Aragona.

La fama di spietata avvelenatrice accompagnò la giovane figlia di Alessandro VI per tutta la vita e rimase pressoché intatta anche nei secoli successivi, finché fonti inedite e un’analisi più accurata di quelle preesistenti non hanno permesso di fare un po’ di giustizia intorno alla bistrattata figura di questa donna, in realtà più vittima che carnefice; la cantarella, un potentissimo veleno derivato dall’arsenico, trovò in effetti largo impiego all’interno della famiglia Borgia (https://www.pilloledistoria.it//3435/storia-moderna/luso-veleno-nel-rinascimento), ma non, a quanto sembra, da parte di Lucrezia.

Ciò significa che non vi è a tutt’oggi alcuna prova che Lucrezia Borgia sia stata la diabolica avvelenatrice che molti, nemici del casato al quale apparteneva in primis, hanno voluto far credere.

Quanto all’episodio cui si riferisce l’opera di Rossetti infine, è ormai accertato che si tratti di pura invenzione, essendo stato in realtà Cesare il mandante dell’assassinio di Alfonso d’Aragona, marito che Lucrezia amava, stimava e che invano tentò di proteggere (https://www.pilloledistoria.it//3316/storia-moderna/cesare-borgia-fa-assassinare-cognato-marito-lucrezia) (Foto da: scanopia.com).

 

 

 

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About the Author: Maria Paola Macioci