Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Oltre ai balnea europei (https://www.pilloledistoria.it//3279/medioevo/i-bagni-pubblici-nel-medioevo-luoghi-pulizia-incontri-proibiti), nel Medioevo nacquero e si diffusero gli hammam, ovvero i bagni pubblici di tradizione araba nei quali ci si lasciava avvolgere da una nuvola di vapore caldo e purificatore, esattamente come accade ancora oggi.
Sorti all’epoca di Maometto (570-632), gli hammam si caratterizzarono fin da subito per una forte connotazione simbolica; lo stesso Profeta promuoveva la pratica del bagno di sudore, un rito di pulizia del corpo che finiva per accordarsi perfettamente con quella interiore e morale, aiutando il fedele ad avvicinarsi ad Allah.
Fu soprattutto lo spiccato significato religioso e spirituale ad impedire che i bagni arabi degenerassero in oscuri luoghi di prostituzione e malaffare come successe per quelli occidentali, ma anche le rigidissime norme con cui vennero regolamentati fin dall’inizio giocarono un ruolo essenziale nel mantenimento del loro status originario; alle donne l’ingresso presso gli hammam fu per molto tempo vietato e soltanto quando ci si rese conto degli enormi benefici igienici e salutari che esso apportava, anche il gentil sesso venne ammesso alla loro frequentazione, seppure se in giorni e orari tassativamente diversi da quelli degli uomini (Foto da: notizie.it).
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