Una cucina rinascimentale

Una cucina rinascimentale

A due mesi esatti dall’apertura del mio blog, ho notato che anche voi lettori apprezzate e leggete con curiosità, e credo con divertimento, i post riguardanti la cucina antica, pertanto oggi ho deciso di scriverne un altro su Maestro Martino, il grande cuoco italiano la cui opera, Libro de arte coquinaria, segnò il passaggio dalla cucina medievale a quella rinascimentale.

Dopo la ricetta per i vermicelli (https://www.pilloledistoria.it//3308/storia-moderna/vermicelli-fatti-in-casa-nel-400), ecco quindi quella per i ravioli di carne, che cito testualmente, proprio come fu scritta circa cinque secoli fa dall’immortale chef.

Per fare ravioli in tempo di carne:

Per farne dece menestre: togli meza libra di caso [cacio] vecchio, et un pocho d’altro caso grasso et una libra di ventrescha di porcho grassa, overo una tettha di vitella [tettina di vitella], et cocila allesso tanto che sia ben disfatta.

Dapoi battila bene et togli di bone herbe ben battute, et pepe, garofoli [chiodi di garofano], et zenzevero; et giongendovi il petto d’ un cappone pesto serebe bono migliori.

Et tutte queste cose distemperale inseme.

Dapoi fagli la pasta ben sottile et liga questa materia ne la pasta como vole essere.

Et questi ravioli non siano maiori d’una meza castagna, et ponili accocere in brodo di cappone, o di carne bona, facto giallo di zafrano [zafferano] quando bolle.

Et lassali bollire per spatio de doi paternostri.

Dapoi fanne menestre, et mettili di sopra caso grattato [formaggio grattugiato] et spetie dolci mescolate inseme.

Et simili raffioli si posson fare di petto di fasani [fagiani] et starne et altre volatile (Da Maestro Martino, metà ‘400 circa) (Fto da: www.rinascimentale.altervista.com).

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About the Author: Maria Paola Macioci