Gabriel Garcia Marquez

Gabriel Garcia Marquez

Con Gabriel Garcia Marquez se ne va non solo il più grande scrittore in lingua spagnola dopo Miguel De Cervantes, l’autore del Don Chisciotte, ma anche uno dei massimi esponenti del panorama culturale mondiale del XX secolo.

E’ stata la famiglia stessa, nella serata del 17 Aprile, a dare notizia dell’avvenuta morte dello scrittore ottantasettenne, che solo pochi giorni fa era stato ricoverato presso l’Ospedale di Città del Messico a causa dell’aggravarsi di un’infezione alle vie respiratorie.

Nonostante il tenore positivo degli ultimi bollettini medici, che lo davano in lieve miglioramento, poche ore fa la conferma ufficiale della triste notizia, che ha lasciato attonito, e un po’ più solo, il mondo intero.

Una vita all’insegna della Letteratura, per la quale gli fu conferito il Premio Nobel nel 1982, e dell’impegno civile e politico quella di “Gabo”, come veniva affettuosamente chiamato, sempre in prima linea contro i soprusi e in difesa dei diritti dei più deboli.

Nato in Colombia il 6 Marzo del 1927, amico di Fidel Castro, Garcia Marquez iniziò a scrivere da giornalista,  portando

Immagine giovanile di Gabriel Garcia Marquez

Immagine giovanile di Gabriel Garcia Marquez

alla ribalta e alla conoscenza del grande pubblico i tragici conflitti che qualche decennio fa insanguinavano il Sudamerica, così come non mancò mai di dimostrare apertamente tutta la propria avversione nei confronti di Pinochet e del colpo di Stato con cui si era impadronito del potere in Cile.

Opere come “Cent’anni di solitudine“, considerato il suo capolavoro artistico, “Cronaca di una morte annunciata” e “L’amore ai tempi del colera”, solo per citare le più famose, fanno di Garcia Marquez il maggiore esponente di quello che è stato definito il movimento letterario magico-realista sudamericano e gli consentono di essere annoverato a pieno titolo come uno tra i massimi scrittori di ogni epoca, non solo nell’ambito della cultura sudamericana.

L’ultimo romanzo di Gabriel Garcia Marquez, “Memorie delle mie puttane tristi“, risale al 2004 (Foto da: altopascio.info e nytimes.com).

 

 

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About the Author: Maria Paola Macioci