Cucina nel Medioevo

Cucina nel Medioevo

Ogni epoca è contrassegnata da una propria mentalità riguardo ai concetti di salute e bellezza, il senso dei quali, come è ovvio che sia, è destinato a subire, con il passare del tempo, mutamenti sostanziali.

Scopriamo così che in pieno Medioevo, l’uomo “grassottello” era considerato più in forma rispetto ad uno magro e la cucina, di conseguenza, rispondeva a tale generale esigenza.

Questo è ciò che sostenevano, intorno al Mille, i sapienti della Scuola Medica Salernitana, all’epoca la più importante d’Europa:

“L’uomo sanguigno di natura è pingue, faceto, allegro […]. Gli piace assai Venere (ovvero le donne), e i cibi, e il vino, sempre loquace, ilare e ridente, atto ad apprendere ogni studio e arte, non si muove facilmente all’ira, è amante liberale e rubicondo“.

E’ evidente che per condurre un simile stile di vita fosse indispensabile una dieta adeguata, per cui la cucina ideale doveva essere sostanziosa, ricca, ad alto tasso di grassi e di colesterolo, esattamente come i dottori consigliavano:

L’uovo fresco, il vin rosso e il brodo grasso, misto col più bel fiore della farina del migliore grano, sono un alimento profittevole di molto alla natura”. (Foto da: mensarte.it)

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About the Author: Maria Paola Macioci