resti di cervello vetrificati

I resti di cervello vetrificati rinvenuti nel cranio dell’uomo di Ercolano

Nel cranio di un uomo morto durante l’eruzione del Vesuvio che nel 79 d.C. distrusse Ercolano e Pompei, si trovano resti di cervello vetrificati.

La scoperta di reperti del genere è rarissima in archeologia, poiché quasi mai tali tessuti si conservano a lungo.

I resti in questione sono inoltre vetrificati, ovvero trasformati dall’estremo calore in frammenti simili all’ossidiana, anche se più fragili.

Ma chi è la vittima in questione?

Quasi certamente si tratta del custode del tempio dedicato ad Augusto, un edificio religioso di Ercolano.

Così come i suoi sfortunati concittadini, l’uomo morì all’istante a causa di uno shock termico fulminante.

Non furono i gas soffocanti ad ucciderlo.

La scoperta del corpo, che si trova nel parco archeologico di Ercolano, risale agli anni ’60, ma solo recentemente si sono visti i resti di cervello vetrificati che lo riguardano.

La notizia è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine.

Pier Paolo Petrone, antropologo dell’Università Federico II di Napoli, studioso specializzato negli effetti provocati dall’eruzione del Vesuvio sulla popolazione e sul territorio circostante, ha coordinato la ricerca.

Se volete saperne di più a riguardo cliccate qui: https://www.focus.it/cultura/storia/ercolano-scoperti-i-resti-di-cervello-vetrificato-in-una-vittima-dell-eruzione.

Ercolano e Pompei smetteranno mai di stupirci?

Alla prossima entusiasmante scoperta! (Foto da: artslife.com).

Leave A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Condividi questo post, scegli il social che preferisci!

About the Author: Maria Paola Macioci