incendio di Roma

Incendio di Roma del 64 d. C.

L’incendio di Roma del 64 d.C. è una delle pagine più tragiche della storia della città.

La colpa, come è noto, fu attribuita a Nerone, che a sua volta puntò il dito contro i cristiani, ma probabilmente le cause furono accidentali.

Nell’Urbe in realtà, gli incendi erano piuttosto frequenti e in larga misura scaturivano dalla massiccia presenza, specie nei quartieri più popolari, di cucine in legno, soggette a prendere fuoco facilmente.

Ma allora perché si parla tanto di questo evento?

Perché esso destò tanta impressione anche tra i contemporanei?

Per una ragione molto semplice: fu di immani proporzioni.

L’incendio di Roma del 64 d.C. fu una catastrofe, come le cifre dimostrano.

I danni furono ingenti e le vittime numerose.

Inoltre la forte calura estiva (era il 18 Luglio), di certo non aiutò.

Dei 14 quartieri totali in cui la città era divisa, tre vennero del tutto distrutti, 7 gravemente danneggiati e soltanto tre restarono indenni.

Un gran numero di abitazioni civili e pubbliche finì in cenere e le fiamme inghiottirono anche edifici antichissimi e importanti.

Tra questi il Tempio della Luna consacrato a Selene fatto costruire dal re Servio Tullio, quello ancor più vecchio e simbolicamente ineguagliabile dedicato a Giove Statore da Romolo, la reggia di Numa Pompilio, l’Ara massima di Ercole invitto e il grande santuario di Vesta con i Penati.

Il patrimonio artistico e culturale, purtroppo, subì anch’esso danni incalcolabili: si persero per sempre alcuni capolavori greci e testi originali della letteratura.

Dal punto di vista umano, la situazione fu anche peggiore.

Morirono decine di migliaia di persone, sebbene il numero preciso non sia mai stato calcolato.

L’incendio di Roma portò con sé un’altra gravissima conseguenza: oltre 200000 senzatetto.

Tanti romani, in un attimo, videro andare in fumo la casa, gli oggetti e tutto ciò che con fatica erano riusciti a costruire (Foto da: wetheitalians.com).

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About the Author: Maria Paola Macioci