Ringrazio la rivista Vivesani
Con la sua De re coquinaria (L’arte della cucina), Marco Gavio Apicio ci ha lasciato il più grande ricettario gastronomico della romanità e dell’antichità tutta (vedi https://www.pilloledistoria.it//9767/storia-antica/antiche-ricette-un-dolce-apicio e https://www.pilloledistoria.it//9764/storia-antica/ricette-dellantica-roma-la-salsa-bianca-apicio).
La ricetta del Pullum Parthicum, che trovate riportata testualmente di seguito, è tratta dal suddetto manuale:
“Aprire un pollo per il lungo.
Pestare nel mortaio pepe, ligustico e qualche seme di carvi, innaffiare con il garum e amalgamare con del vino.
Sistemare il pollo in un recipiente e versarvi sopra la salsa.
Fare sciogliere in acqua calda la resina aromatica di benzoino e versare il composto sul pollo.
Mettere a cuocere.
A cottura ultimata, cospargere di pepe e servire”.
Oltre ad una certa laboriosità (e pesantezza!), da notare la presenza del garum (vedi https://www.pilloledistoria.it//1787/storia-antica/garum-liquamen-salsa-preferita-dai-romani), la salsa a base di pesce marcio, che i romani mettevano un po’ dappertutto, sui piatti di carne e di pesce principalmente, ma anche su verdure e legumi (Foto da: pinterest.co.uk).
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