scheletro

Il “cranio di Plinio”. Lo scheletro del grande scrittore romano fu rinvenuto agli inizi del XX secolo

Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), scrittore, naturalista ed ammiraglio romano, fu la vittima più illustre dell’eruzione del Vesuvio che nel 79 d.C. sommerse Pompei, Ercolano e Stabia.

Le fonti attestano che l’uomo venne travolto dalla lava mentre cercava di portare soccorso alla popolazione e, al tempo stesso, di studiare un fenomeno del quale all’epoca non si sapeva praticamente nulla.

Agli inizi del ‘900, presso la foce del Sarno, furono rinvenuti 73 scheletri appartenenti ad altrettante vittime di allora, ma uno di essi destò particolare interesse: piuttosto distante dagli altri, il corpo era adornato di ori e gioielli, fra cui un bracciale a forma di serpente, una collana d’oro, un anello raffigurante una doppia testa di leone e una spada con preziosa elsa d’avorio.

Il ritrovamento destò scalpore ed emozione: quasi certamente ci si trovava di fronte allo scheletro di Plinio il Vecchio, a tutt’oggi unica reliquia di un personaggio famoso dell’Antica Roma in nostro possesso.

Un reperto importantissimo, che dovrebbe essere studiato ed analizzato in ogni dettaglio, approfittando anche dell’alta precisione dei mezzi tecnologici oggi a disposizione, e che invece da troppo tempo giace colpevolmente quasi dimenticato in una teca conservata presso il Museo di Arte sanitaria di Roma indicato dalla semplice dicitura “teschio di Plinio“.

Burocrazia ed incuria che, per fortuna, grazie all’impegno, fra gli altri, del quotidiano torinese La Stampa, potrebbero essere, si spera, presto superati: http://www.lastampa.it/2017/08/25/cultura/il-cranio-di-plinio-il-vecchio-perso-nei-meandri-della-burocrazia-6iJUlwKE2eLDlFpksFtGPO/pagina.html e https://percevalasnotizie.wordpress.com/2017/08/25/sponsor-cercasi-per-il-teschio-di-plinio-eroe-delleruzione-di-pompei/. (Foto da: laprovinciadicomo.it).

 

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About the Author: Maria Paola Macioci